Nelle notti scure di temporale oppure nelle notti calde soffocanti in cui non si riesce a respirare si faceva sentire di Valle in Valle la cassa da Morto del Diavolo. Per sentirla la sentivan tutti, ma quanto a vederla erano pochi a vederla; e quei pochi che l’avevan vista erano divenuti bianchi di capelli per la paura; poi perdevano i denti e dopo un po’ di tempo morivano. Questa cassa era trasportata e accompagnata da molti cani, piccoli e grossi e mal formati; avevano gli occhi rossi come carboni accesi e lingue infuocate; in oltre mandavano dei versi, guaivano e abbaiavano in modo da incutere paura e spavento. Dove la Cassa da Morto del Diavolo passava, bruciava tutto e nei prati e nei campi non restava più niente. Stancatosi di veder morire la brava gente, il Vescovo aveva pensato di mandare nelle Valli uno di quei preti ritenuti santi che di solito, con la sola benedizione, sono capaci di guarire malati e indemoniati. Il prete si era appostato in cima ad un pendio di dove di sovente si era visto passare la Cassa da Morto del Diavolo. Passavano le notti e la Cassa né si faceva vedere né si faceva sentire: e la gente maligna commentava che questa volta, neppure l’acqua santa avrebbe potuto vincere il Diavolo.
Ma una notte di temporale, notte piena di tuoni e di lampi (non esisteva in tutta la Valle Brembana un piccolo lume) la Cassa da Morto del Diavolo, portata come al solito dai cani più brutti e cattivi appare in cima al pendio proprio dove era salito il prete. Sembrò a tutti che in quel momento fosse venuta la fine del mondo perché il cielo e la terra sconvolti, sembravano confondersi l’uno nell’altro. Quando il prete sbiancato dallo spavento, alzo il braccio nel gesto di benedire, la terra si spalancò davanti ai suoi piedi e proprio al momento giusto per inghiottire la Cassa da Morto del Diavolo, nella voragine. Dopo quella notte nessuno nella Valle Brembana ha mai più sentito o visto la Cassa da Morto del Diavolo; soltanto in certe notti buie e temporalesche, oppure in altre notti soffocanti, nelle contrade e i suoi monti i vecchi recitano il rosario, chiudono la porta a chiave e i bambini cacciano la testa sotto le coperte, per paura che torni il sibilo della Cassa da Morto del Diavolo.